In questo tempo segnato dall’isolamento sociale, più che mai siamo chiamati a riscoprire lo spazio familiare.

La famiglia si ritrova riunita, in un tempo che può essere percepito come “sospeso” e a volte carico di emozioni negative (noia, tristezza, preoccupazione, rabbia…).

La famiglia si ritrova in un momento segnato da nuove norme sociali, da eventi esterni percepiti come “fuori dal controllo”, che ne condizionano le consuetudini e gli equilibri.

La famiglia, in alcuni casi, si trova ad attraversare la malattia o il lutto.

Sicuramente un momento impegnativo… sicuramente tante sfide e fatiche…

Ma possiamo provare a ritrovare anche ora le risorse che il sistema familiare possiede, possiamo provare ad utilizzare i nuovi tempi ed i nuovi spazi in modo da trarre il meglio dalla situazione contingente.

La famiglia può essere, ora come sempre, una preziosa risorsa!

Come?

  1. RISTABILIAMO DEI RITMI E DELLE ROUTINE.
    In un momento in cui mancano molti impegni esterni che scandiscono il tempo e danno un contenitore, è importante cercare di dare alla vita familiare un nuovo ritmo, che dia un senso di continuità e di prevedibilità. La regolarità infatti aiuta a recuperare un sentimento di calma e sicurezza. Proviamo a dare alla famiglia alcune piccole routine condivise, il tempo dei pasti come momento stabilito o alcuni momenti di attività svolte insieme. I genitori è importante che si offrano come promotori di queste routine, calandole sulle esigenze anche dei figli, che in età diverse saranno portatori di bisogni differenti. E’ importante anche che si mantenga un senso di continuità rispetto al “prima” e alle attività svolte da tutti nel periodo precedente. Le lezioni per chi andava a scuola, gli allenamenti on line che alcune organizzazioni sportive propongono, il tempo dei compiti, il lavoro dove è possibile per gli adulti di casa, la possibilità di continuare a coltivare i propri hobbies.
  2. RISPETTIAMO GLI SPAZI INDIVIDUALI.
    Condividendo in modo “forzato” tempi e spazi quotidiani è importante rispettare anche il bisogno di ognuno di avere alcuni momenti di solitudine e decompressione. Ognuno, all’interno del nucleo familiare, è portatore di una propria individualità ed è importante che possa essere concessa una sfera personale intima. Questo è importante per gli adulti di casa, che possono ritagliarsi delle piccole attività in solitudine, ma anche per i figli adolescenti, che proveranno a chiudere la porta della camera per mettere un confine tra Sé ed il resto della famiglia. Cerchiamo di non vivere questo bisogno come un rifiuto o come un movimento che minaccia la relazione. Diamo spazio alla solitudine di ognuno per poi ritrovarsi con maggiore serenità.
  3. CONDIVIDIAMO I VISSUTI.
    In un periodo in cui prevale il sentimento dell’emergenza, del cambiamento fuori dal proprio potere, è possibile sperimentare a volte un’altalena emotiva. Momenti positivi, in cui si riesce a cogliere il buono e ad essere propositivi, si alterneranno a momenti in cui saremo presi da sconforto, preoccupazioni, sovraccarico emotivo. Concediamoci di condividere i nostri vissuti all’interno delle relazioni più intime, aiutiamo gli altri a comprendere cosa ci accade dentro, quali pensieri ci attraversano e, al contempo, offriamoci per accogliere le emozioni ed i pensieri altrui. La connessione emotiva aiuta a sentirsi meno soli e più forti nel sostenere il carico. I grandi di casa provino ad essere un supporto reciproco ed aiutino i piccoli a dar voce a ciò che provano. I bambini spesso non riescono a riconoscere le proprie emozioni e dar loro un nome ed una spiegazione. I genitori possono offrire loro un rispecchiamento e prestare loro le parole per dire come si sentono e cosa pensano.
  4. PROMUOVIAMO ATTIVITA’ PRATICHE.
    Il “fare”, il coinvolgersi in attività manuali e fisiche è a volte un buon modo per scaricare le tensioni e per staccare un po’ la mente da pensieri ricorrenti e faticosi. Possiamo coinvolgere i figli in piccoli o grandi lavori domestici, che li portino a fare e a rendersi utili; le faccende di casa, il giardinaggio, altre attività manuali che siano occasione di stare in relazione attraverso il “fare”. Anche i più piccoli possono essere coinvolti e accompagnati in queste attività in base alle loro competenze. Prendersi cura degli spazi e delle cose comuni è un buon modo per sentirsi attivi, utili e per imparare la “cura”. Per chi ne ha la passione è possibile promuovere anche attività espressive, la pittura, il bricolage o altro.
  5. GIOCHIAMO E ANDIAMO AL CINEMA.
    Inseriamo momenti ludici e positivi nelle nostre giornate, proponiamo e coinvolgiamoci in attività distensive, che aiutino la famiglia a condividere un tempo leggero e spensierato. I giochi di società, cosi come altri giochi più semplici per i piccoli, giochi all’aperto per chi ne ha la possibilità e la visione di un film o di un cartone animato. Lasciamo che ognuno decida a turno e curiamo questi momenti come piccoli momenti speciali. La serata del film potrà essere la serata dei pop corn sul divano o, perché no, di un pic nic sul tappeto del salotto per i meno attenti all’ordine!!!
  6. COLTIVIAMO UNA CONTINUITA’ RELAZIONALE.
    Con i nuovi mezzi di comunicazione è possibile mantenere dei contatti con le persone che non fanno parte della famiglia nucleare. Organizziamo momenti di incontro on line con i nonni e con gli amici. La maggior parte degli adolescenti sarà con buona probabilità autonoma in questo, manteniamo i contatti amicali anche noi genitori e proviamo a mantenere qualche piccolo contatto anche per i piccoli di casa, che potranno accogliere questa modalità di relazione nei modi più svariati. Rispettiamo le eventuali resistenze e offriamoci come modelli (”vuoi salutare su Skype la tua amica come ha fatto mamma?”), senza forzarli.
  7. LO SPAZIO DELLA COPPIA.
    I genitori sono anche una coppia, dove possibile ritagliamoci momenti a due, in cui poter mantenere viva la comunicazione, l’intimità e la complicità. In questi momenti sarà anche possibile dirsi cose che è meglio non arrivino ai piccoli senza un accurato filtro o provare a chiarire incomprensioni e ricomporre conflitti che riguardano solo i grandi.
  8. TENIAMO LE ANTENNE TESE.
    La famiglia rappresenta sempre ed ora ancora di più il luogo di elezione dove è opportuno cogliere segnali di disagio emotivo e psicologico. E’ possibile, in qualche caso, che questa particolare situazione porti a galla disagi emotivi sommersi o che faccia acuire fatiche psicologiche già presenti. E’ anche possibile che la convivenza forzata e l’impossibilità di avere momenti fuori casa amplifichino eventuali conflitti o tensioni relazionali pregresse. Stiamo attenti a cogliere ed accogliere eventuali campanelli d’allarme e a chiedere aiuto. Anche in questo momento di distanziamento sociale i professionisti della salute mentale offrono supporto on line, se siamo in difficoltà e le nostre risorse sembrano non bastare chiediamo una mano.
  9. UN PAIO DI IDEE PER CHI NE AVESSE VOGLIA
    La Scatola dei ricordi della famiglia: Prendiamo una scatola delle scarpe, decoriamola tutti insieme, recuperiamo foto e oggetti che ripercorrano i momenti più belli della storia della famiglia, momenti buoni e divertenti, ricordi curiosi che i piccoli non possono avere.
    Il Barattolo della felicità: prendiamo un barattolo capiente e mettiamolo alla portata di tutti, ognuno potrà inserire a fine giornata un bigliettino indicando una cosa bella che ha fatto o ha vissuto quel giorno. A fine settimana si potrà aprire il barattolo e leggere i bigliettini.

 

Articolo scritto dalla collega Monica Crespi, psicologa e psicoterapeuta, di Sociosfera Onlus.

 

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