In questa escursione di settembre siamo diretti verso la Valchiavenna, ci siamo stati anche sabato scorso, qui puoi leggere il diario dell’uscita. Però oggi ci aspetta un percorso che è per tutti ma dove a tutti è richiesto uno sforzo non indifferente, questa è una vera escursione in montagna. Serve la gamba… per utilizzare un linguaggio da scalatori. Il viaggio è lungo ma comodo, pioviggina ma niente panico, non ci inzupperemo, perché è previsto sole.

 

 

Il luogo di partenza è esattamente dove abbiamo fatto la nostra prima escursione di Esci il sabato. Siamo nella frazione di Pìuro, pochi chilometri oltre Chiavenna. Dalla valle ammiriamo le cascate dell’Acquafraggia. Nella prima uscita eravamo saliti sul versante opposto a quello delle cascate, oggi invece saliremo avendole al nostro fianco.

 

 

La salita ha inizio, Gionata la nostra guida ci incoraggia ad avere un passo non veloce ma il più possibile costante. Serve una certa cadenza nella salita se no si alzano troppo i battiti e avvertiamo maggiormente la fatica, infatti è sconsigliato sedersi durante l’ascesa perché se no passa la voglia di ripartire.

 

 

Per fortuna al nostro fianco spesso appaiono le cascate, alternate a splendidi panorami, ce ne accorgiamo prima di vederle dal rumore e dall’aria che diventa più fresca. Questa fatica viene ricompensata dall’attivazione dei sensi. Ci fa stare bene essere così vicini a delle cascate.

 

 

Finalmente per pranzo arriviamo a Savogno. Il Villaggio fantasma è ben tenuto ma disabitato. I tetti delle case sono in ardesia, sono neri e sembrano molto antichi.

 

 

La sosta è lunga, gironzoliamo per il piccolo borgo fatto di mulattiere. Da qui si può osservare uno splendido panorama, la fatica vale il prezzo del biglietto. Siamo affaticati ma soddisfatti.

 

 

 

Riprendiamo la discesa, facciamo un percorso diverso, ci aspettano 2886 gradini che ci portano direttamente alla base della nostra cascata. Qui ci aspetta il nostro Academy Bus.

 

 

Questa è stata una vera escursione, considerando che Savogno è a quota 932 metri, facendo due calcoli scopriamo che abbiamo fatto un ascesa di 600 metri. Non male! Possiamo dire che abbiamo una buona gamba 🙂  Ora in pullman possiamo anche addormentarci soddisfatti.

 

 

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