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Progetto ARTelier
5 incontri/laboratorio
dall’ 11 Novembre al 9 Dicembre 2016
presso il Centro Polifunzionale Mosaico di Segrate
(ex Centro Walden)

Il progetto ARTelier è rivolto a tutti i familiari degli ospiti del Centro Diurno Disabili di Segrate con una doppia finalità:

  • offrire uno spazio di incontro, condivisione e confronto relativo a tematiche proposte dagli stessi partecipanti con la guida di un conduttore
  • coinvolgere attivamente i partecipanti in attività espressive finalizzate alla realizzazione di manufatti che verranno utilizzati per raccogliere fondi durante la festa di Natale del CDD

I fondi raccolti verranno destinati al finanziamento di iniziative ludico-ricreative rivolte alle persone che frequentano i diversi servizi Sociosfera.

Gli incontri hanno una durata di 1 ora e 30 minuti e sono condotti da Michela Romano, psicologa e psicoterapeuta con competenze nell’ambito artistico, che già collabora con il Centro Polifunzionale Mosaico.

I laboratori sono centrati su tre elementi molto importanti:

  • SPAZIO: “spazio fisico” in quanto luogo concreto dove potersi trovare e “spazio emotivo” dove potersi aprire senza essere giudicati
  • CONDIVISIONE: condivisione di emozioni, vissuti, esperienze personali riferite al loro ruolo genitoriale e condivisione di un progetto comune
  • COSTRUIRE: costruire una rete e creare lavori da esporre in mostra alla festa di Natale del CDD.

Gli incontri previsti per questa prima fase sono al venerdì pomeriggio con questo calendario:

  • 11 Novembre
  • 18 Novembre
  • 25 Novembre
  • 2 Dicembre
  • 9 Dicembre

Il primo incontro.

Michela Romano racconta:

“Il primo incontro con le mamme del Centro Diurno è stato molto emozionante: un’emozione che non era solo mia, ma si poteva cogliere tra tutte loro.
E’ stata la prima esperienza per tutte, per me come conduttrice di un laboratorio d’arte per adulti e per loro che, erano lì tutte insieme, a cooperare, condividere e sostenersi per un progetto comune.”

“Hanno mostrato di saper andare oltre le nostre aspettative e pregiudizi.
Pensavamo ci potesse essere una difficoltà ad aprirsi all’interno di un gruppo, di aver timore a raccontare di sé, del proprio vissuto e della propria esperienza, di come si sentivano e si sono sentite in passato.
Invece hanno mostrato sin da subito il bisogno e la voglia di aprirsi, di raccontarsi, di fare qualcosa per loro e i loro figli.”

“Sin dall’inizio c’è stata sintonia, empatia, sostegno reciproco, allegria e coesione nel gruppo.”

“Avevo l’impressione di un gruppo che esistesse già da tempo, non che si fosse visto lì per la prima volta, un gruppo a cui nessuno ancora aveva dato l’opportunità di ritrovarsi.
E questo fa pensare che avevano prorpio bisogno di uno spazio tutto per loro, uno spazio da condividere, uno spazio in cui potersi confrontare, raccontare, uno spazio in cui poter essere, leggere e parlare anche di altro che non riguardasse esclusivamente i loro figli, insomma uno spazio loro, per stare insieme.”

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